dal 20.01.2023 al 11.04.2023
VIVE - Museo del Vittoriano
La Città Eterna nella sua anima più profonda, come mai vista prima, sospesa in un tempo indefinito, avvolta da un’aura di bellezza “dormiente”, che viene dal passato per lasciarci una nuova visione di futuro. È il racconto del progetto “Roma. Silenziosa bellezza” che interpreta la Città Eterna nei mesi del lockdown della primavera del 2020 in una dimensione nuova.
Il progetto, con il patrocinio del Comune di Roma, comprende il volume edito da Rizzoli per conto di Webuild e la mostra organizzata dal Gruppo con l’Istituto VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia nella Sala Zanardelli al Vittoriano.
Il libro e la mostra, che sarà aperta al pubblico dal 20 gennaio al 28 febbraio 2023, nascono dagli scatti d’autore di Moreno Maggi, esperto fotografo italiano di architettura e di fotografia Industriale, che racconta la città in una dimensione quasi sospesa, durante il lockdown.
Obiettivo del progetto, esempio di collaborazione tra istituzioni e imprese in ambito culturale, è la promozione di un dibattito costruttivo sui temi legati alla concezione di città vivibile, di urbanistica e di mobilità e sui possibili futuri paradigmi del vivere urbano, per trasformare l’esperienza della pandemia nell’occasione per ripensare gli ambienti e le infrastrutture, partendo dai bisogni delle comunità in una nuova ottica di sostenibilità, dai centri alle periferie.
Dal 20 gennaio al 28 febbraio 2023 gli scatti alla Città Eterna deserta nei mesi del lockdown saranno protagoniste della mostra “Roma. Silenziosa Bellezza”, in scena al Vittoriano, Sala Zanardelli. Le foto della mostra saranno metafora di una nuova dimensione di una città da riscoprire.
Le immagini realizzate durante i mesi di chiusura dovuta alla pandemia saranno metafora di una nuova dimensione di una città da riscoprire. La cornice sarà la mostra interattiva, ad ingresso libero, che racconterà una Roma diversa da come siamo abituati a percorrerla tutti i giorni, una Roma silenziosa e straordinariamente bella, vuota e deserta, come poche volte capita di ammirarla, ma capace di destare una grande emozione.
La mostra, a cura di Roberto Koch e Alessandra Mauro, sarà ricca di foto, video e proiezioni multimediali, in un’inedita passeggiata romana che porterà a riscoprire il senso di un nuovo vivere, o con-vivere, nei suoi spazi, facendo compiere al visitatore un viaggio emotivo e intellettuale in grado di colpire gli occhi, la mente e il cuore, per meditare sul senso della comunità.
Nella mostra che prenderà vita al Vittoriano, attraverso immagini sontuose e oniriche la città di Roma apparirà come un territorio libero, dove recuperare il suo spazio urbano antico, ma anche un reticolato urbano contemporaneo e ricco di possibili nuove opportunità. Le fotografie de "Roma. Silenziosa bellezza" inviteranno dunque a compiere un viaggio nello spazio, ma soprattutto nel tempo che la città dispiega sotto i nostri occhi.
Il libro, che sarà in vendita in Italia dalla fine del marzo 2023, interpreta Roma nei mesi del lockdown in una dimensione non solo di spazio urbano antico, ricco di storia e di bellezza, ma anche come reticolato urbano che appare libero, ricco di possibili nuove interpretazioni, come emerge dai testi del libro a firma di Pietro Salini, di Claudio Strinati e del filosofo Massimo Recalcati.
Da Piazza Venezia, centro della città, a Castel Sant’Angelo, baluardo della difesa militare della Chiesa cattolica, sino a Piazza del Popolo, capolavoro di architettura e urbanistica, dalla Roma antica del colle del Palatino all’EUR, il quartiere destinato a ospitare l’Esposizione Universale del 1942, le immagini raccontano attraverso i confronti delle diverse epoche la Roma disabitata nei mesi della primavera del 2020. Una dimensione che ha riacceso il dibattito sui temi legati allaconcezione di città vivibile, di urbanistica e mobilità, per ripensare ai bisogni delle comunità in ottica di sostenibilità, dai centri alle periferie.
Moreno Maggi, fotografo italiano di Architettura, di Interni, Industriale e Fine Art, inizia la sua carriera negli anni ‘80 a New York dove ha vissuto per circa 10 anni lavorando per famosi fotografi di architettura, di Fine Art e di Annual Report. Nello stesso periodo partecipa ad un master di Still Life e Moda presso il Fashion Institute di New York. La sua fotografia di ricerca artistica è iniziata molto presto in Italia scattando per il Laboratorio di scultura Nicoli di Carrara. Più tardi, il suo lavoro di fotografo di ricerca lo ha portato ad esplorare la relazione tra l’opera d’arte e architettura in cui era inserita. Ha esposto i suoi lavori a New York, Washington, Pechino, Singapore, Roma, Milano e Ancona. Insegna fotografia in Master in Interior Design e ha tenuto seminari nelle maggiori Università italiane.
Francesco Murano ha curato l'illuminazione della mostra Roma. Silenziosa bellezza.
Illuminare le foto di Moreno Maggi ha significato non solo modulare le sorgenti calde e fredde degli apparecchi che le rischiaravano, ma tener conto dell'atmosfera evocata dagli scatti: una Roma silenziosa e straordinariamente bella, vuota e deserta, capace di destare grandi emozioni.
"L'atmosfera influisce sempre, spesso a livello subliminale, nella percezione della luce da conferire a un'opera: la sensazione che non vada bene oppure che sia perfetta non sempre è riferibile a un motivo reale – dichiara Francesco Murano –; ma illuminare una foto vuol dire anche interpretarla, nel caso il fotografo non sia con noi – prosegue il light designer – e credo che il desiderio di Moreno Maggi sia stato, in questo caso, che trasparissero le persone come assenze, e allo stesso tempo come presenze: le assenze sono tali solo perché presuppongono le presenze, di chi ora c'è e osserva".
Partendo dalle linee guida delle foto, Murano ha seguito l'interpretazione dell'autore, non sovrapponendosi mai allo schema di luce conferito agli scatti, accompagnando con fasci luminosi tutte le tonalità cromatiche di ogni scorcio catturato dall'obiettivo di Maggi.
Fondamentale è stato pure, in questa specifica esposizione, conferire uno sguardo d'insieme tra il contenuto umano e il silenzio corale che traspare dalle foto: armonia tra contesto e luce è stata la scelta dell'illuminazione di Francesco Murano, un equilibrio narrativo in un allestimento illuminotecnico approntato in punta di piedi.
Il progetto, con il patrocinio del Comune di Roma, comprende oltre la mostra anche il volume edito da Rizzoli per conto di Webuild.
Francesco Murano è docente della Scuola di Design, nonché membro del laboratorio "Luce e colore" del Politecnico di Milano. Architetto, ha conseguito un master presso la Domus Academy. Poi un dottorato di ricerca in disegno industriale con una tesi di laurea dal titolo "Le figure della Luce".
Ha svolto ricerche accademiche, scientifiche, programmi e attività di progettazione per importanti industrie italiane ed estere, concentrandosi sulla progettazione illuminotecnica e illuminando molte delle più importanti mostre d'arte in Italia e all'estero.
Oggi, tra le mostre aperte al pubblico illuminate da Murano: Disney. L'arte di raccontare storie senza tempo a Palazzo Ducale di Genova (fino al 2 aprile); Escher al Museo degli Innocenti di Firenze e Van Gogh. Capolavori dal Kröller Müller Museum a Palazzo Bonaparte di Roma (entrambe fino al 26 marzo); Bosch e un altro Rinascimento a Palazzo Reale di Milano (fino al 12 marzo); Arte Liberata alle Scuderie del Quirinale (fino al 10 aprile 2023); Robert Capa. Nella Storia al MUDEC di Milano (fino al 19 marzo).