Contemporary Cluster presenta giovedì 21 settembre 2023 UNUM CASTIGABIS, CENTUM AMENDABIS, una mostra personale di LAO XIE XIE.
LAO XIE XIE accompagna il visitatore lungo il Tube facendolo immergere nella conoscenza delle sottoculture cinesi contemporanee. Scatti di piccolo formato dai colori sgargianti, colmi di crudo realismo ci raccontano la generazione Y cinese, che vuole esprimere la sua libertà e modellare la sua identità tramite l’emancipazione sessuale, stili di vita alternativi e l’uso dei social media occidentali, i cui confini sconcertano non solo le aspettative tradizionali della società cinese, ma anche le credenze di sensibilità più ricettive.
L'artista si immerge nell'indagine con la sua macchina fotografica, catturando momenti e prospettive che convergono in un catalogo visivo. Questo catalogo si evolve gradualmente in un documento, rappresentando un'osservazione dei cambiamenti nei modi di vivere e nelle aspirazioni delle nuove generazioni. Si potrebbe paragonare questo processo a un viaggio che va dal Red book di Mao al Red book di Lao, con una sfumatura ironica non troppo velata, con similitudini e antitesi cercate volontariamente in modo da imprimere nello spettatore un costante dualismo tra il costume tradizionale e una società in evoluzione; un percorso ricco di dissonanze tra due momenti storici distinti.
Questo lavoro è una perfetta incarnazione della visione artistica di LAO XIE XIE, tra passato e presente, sesso e amore, perfezione e imperfezione. Anche se le sue immagini sono spesso esplicite, non sono mai semplicemente voyeuristiche o erotiche. Queste fotografie sono lontane dai miraggi idealizzati e impeccabili che la pubblicità e l'industria del sesso di solito ci vendono: sono crude come il pollo che a volte appare nei suoi scatti. LAO XIE XIE fotografa corpi reali, con i loro difetti e caratteristiche piuttosto banali: per gli standard di bellezza dominanti, alcuni hanno troppi capelli, altri non abbastanza, alcuni sono troppo magri o troppo corti, e i loro genitali non sono del tipo super dotato trovato nell'immaginario pornografico.
Il crudo realismo di LAO, come si potrebbe chiamare il suo stile fotografico, trova nelle possibilità imperfezioniste della fotografia analogica l'alleato perfetto e lo strumento espressivo. La qualità vintage delle sue immagini si scontra con il contenuto all'avanguardia delle sue opere, creando una dissonanza visiva che è a sua volta una rappresentazione metaforica e metonimica della trasformazione culturale che sta indagando. La mancanza di controllo in termini di illuminazione e di esposizione, unita al rifiuto di piegarsi al photoshopping, apre la porta a possibilità imperfezioniste. Sebbene nel mondo occidentale la perfezione sia stata considerata l'obiettivo e il segno della buona arte, l'estetica orientale ha spesso abbracciato la potenza espressiva del difetto. Con i suoi bordi grezzi, le sue rappresentazioni sfocate e le sue forme incomplete, l'imperfezione stimola l'immaginazione e provocando una possibilità di creazione di mezzi sconosciuti alle superfici lisce dell'arte perfezionista; costringendo lo spettatore ad impegnarsi attivamente di fronte all’opera, e allo stesso tempo costruisce una continuità tra la sua arte e il quotidiano. L'influenza dell'estetica orientale è ancora più profonda di questa simpatia per l'imperfezione: tocca in particolare la tavolozza cromatica e l'immaginario che popola il materialismo grezzo di LAO XIE XIE. I colori sono brillanti e potenti come si può trovare nella cultura tradizionale cinese, la cui audacia visiva si trova in netto contrasto con la timidezza della cultura visiva occidentale. Artefatti tradizionali e banali di origine cinese si mescolano qui con corpi nudi, entrando in una danza caleidoscopica di arte e vita che riecheggia la spiritualità dionisiaca di antichi rituali.