Ilaria Sagaria e Agata Stępień. Herstory

  • Autore/Autrice: Ilaria Sagaria, Agata Stępień
  • Curatore/Curatrice: Daina Maja Titonel
  • Data Inizio: 01.12.2023
  • Data Fine: 20.01.2024
  • Dove: Maja Arte Contemporanea
  • Indirizzo: Via di Monserrato, 30
  • Orari: martedì - venerdì 15.30-19.30, sabato 11-13 / 15-19
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 0668804621
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  • Descrizione Evento:

     

    Maja Arte Contemporanea celebra il compimento del suo decimo anno di attività espositiva inaugurando venerdì 1 dicembre 2023 la doppia personale dal titolo Herstory, in cui espone per la prima volta le opere delle artiste Ilaria Sagaria (Salerno 1989) e Agata Stępień (Cracovia 1986).

    Sagaria e Stępień sono vincitrici, rispettivamente nel 2023 e nel 2022, del bando per la residenza d’artista “Una Residenza tutta per sé” che la galleria – a partire dal 2021 – organizza e promuove ogni anno a Todi, in collaborazione con i collezionisti romani Umberto Morera e Anna Maria Balsano Morera.

    Ilaria Sagaria presenta in questa occasione la serie fotografica “Piena di grazia“. Tra mitologia, arte e fotografia, l’autrice restituisce un immaginario complesso e stratificato, denso di simboli culturali, di rimandi artistici e di echi della psiche, esplorando lo sfaccettato universo del femminino. Le sue immagini narrano di fiabe mitologiche, di ritmi ancestrali, della carnalità dei corpi che si svelano al nostro sguardo e della gestualità che porta con sé significati profondi. Condannato alla grazia, emblema dell’inconciliabilità tra la visione idealizzata e quella terrena, il corpo femminile mostra in queste immagini il suo dualismo tra estasi e tormento. Si conia così un’originale attualizzazione della bellezza al femminile, proiettandola in un presente fatto di buio e luce che ancora conserva in sé l’eredità della classicità e oscuri archetipi.

    I dipinti di Agata Stępień compongono anch’essi una narrazione tutta al femminile dove l’artista è al centro del racconto. Accanto agli autoritratti e alcuni ritratti di donna, troviamo i “Ricordi di una madre” o i “Ricordi di un Carnevale”, insieme ad opere dal titolo “Chiacchiere con l’anima”, “Chiedete sempre al pazzo”. Sono opere stratificate, ridipinte dall’autrice più e più volte (anche nel corso di anni), raschiate, bagnate di resina. “L’ispirazione del processo creativo emerge dagli strati rimossi dello spazio psichico, per rivelare tutto ciò che è incerto, nascosto, apparentemente marginale. Attraverso la pittura esprimo ciò che non ha ancora visto la luce, che si nasconde nell’ombra del mio subconscio, restituendo allo spettatore una visione complessa che è qualcosa di più della semplice somma delle parti. Il mio istinto mi conduce a raccontare – nello spazio di un dipinto – una storia che racchiude un segreto, un mistero che può essere risolto insieme allo spettatore.” [Agata Stępień]

    La mostra ha il supporto mediatico dell’Istituto Adam Mickiewicz.

     

    Ilaria Sagaria nasce nel 1989 in provincia di Salerno. Dopo i diplomi in pittura e in fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha lavorato come fotografa tra Napoli e Monaco di Baviera.

    Le sue opere sono state esposte in Gallerie d’arte e Musei, sia in Italia che all’estero, e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e pubblicazioni.

    Del 2021 la personale all’interno delle Gallerie degli Uffizi, ove, su invito, è tornata nel 2023 con una donazione al Museo di una sua opera, destinata alla Collezione contemporanea permanente degli autoritratti.

    Ha inoltre esposto in Festival internazionali di fotografia, tra i quali, da ultimo: Sifest, Savignano sul Rubicone (2022); Photolux, Lucca (2023); Verzasca Foto Festival, Svizzera (2023); Budapest Photo Festival (2023); Photosynthesis e Photopolis Festival, Grecia (2023).

    Ha vinto diversi premi, tra cui: il Premio Sette Opere di Misericordia (2015) bandito dal Museo del Pio Monte della Misericordia a Napoli; la Biennale dei Giovani Fotografi Italiani (2018); Portfolio Italia (2021); New Talent Prize (2023), risultando tra i finalisti di Passepartout Photo Prize (2023).

    Attualmente vive e lavora a Milano, ove è anche docente di fotografia e grafica.

    Il suo lavoro parte da un accurato studio del passato per restituire un immaginario complesso e stratificato del mondo interiore e dei sentimenti, con particolare attenzione ai significati sociali e psicologici. La sua poetica, intimista e visionaria, è densa di simbologie e di rimandi artistici, che uniscono passato e presente, generando visioni insolite e inaspettate.

     

    Agata Stępień nasce nel 1986 a Cracovia in Polonia, in una famiglia di artisti polacchi.

    Ha trascorso gli ultimi dodici anni studiando arti visive frequentando diverse Accademie di Belle Arti (Polonia, Spagna, Belgio, Italia e Portogallo). Dopo aver conseguito un Master in Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, si è trasferita a Barcellona e lì ha completato i suoi studi di dottorato, ottenendo nel 2016 un dottorato internazionale in Arte nelle Università Universidad Castilla La Mancha in Spagna e la Universidade Belas Artes Lisboa in Portogallo.

    Negli anni 2017-2021 ha insegnato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’AGH University of Science and Technology di Cracovia, tenendo corsi su “La prospettiva globale del corpo nell’arte attuale. I temi introduttivi alla visione dei fenomeni di genere’’ e “Trasgressions in arts – Cultural Dynamic”.

    Nel 2021 ha esposto nella mostra “Solitudine nella cultura” tenutasi alla Biblioteca dell’Università Jagellonica, accanto ai lavori di artisti come Rembrandt e Nikifor. Dello stesso anno la personale presso il prestigioso Museo spagnolo Antonio Perez, dove le sue opere sono successivamente entrate a far parte della collezione permanente.

    Tiene relazioni su invito in Università europee, incluso il Womens Leadership Symposium a Oxford.

    La sua ricerca scientifica e il suo lavoro creativo riguardano la percezione artistica femminile.