Raffaele Canepa

dal 03.04.2024 al 27.04.2024

Spaziocima

  • Autore/Autrice: Raffaele Canepa
  • Curatore/Curatrice: Antonio E.M. Giordano, Roberta Cima
  • Data Inizio: 03.04.2024
  • Data Fine: 27.04.2024
  • Dove: Spaziocima
  • Indirizzo: Via Ombrone, 9
  • Orari: mercoledì - sabato, 15.30-19
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 0685302973, 342 9923606
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Nella ricorrenza del centenario dalla fondazione del quartiere Coppedè, progettato e realizzato tra il 1915 e il 1927, anno di morte dell’architetto Gino Coppedè, dal quale prende il nome, la Galleria SpazioCima intende rendere omaggio all’eclettico quartiere tra le vie Salaria e Nomentana con una serie di iniziative espositive e di eventi che coinvolgano la cittadinanza romana tra mostre, concerti e spettacoli all’aperto.

    Il progetto espositivo “Coppedè: et Lux in Tenebris”, a cura di Antonio E.M. Giordano e Roberta Cima, è un viaggio, onirico e visionario che, partendo dal quartiere, passa per i luoghi più suggestivi della CittàEterna e, sulle orme di Ulisse e di Proust, è una metafora di ricerca verso la conoscenza dell’ignoto e dell’inconscio sublimen umano ma anche di un Tempo perduto e metastorico. Scorci, paesaggi, dettagli e particolari plastici e architettonici rappresentati con un’energia e una delicatezza, che sono il tratto distintivo dei quattro artisti espositori e della loro straordinaria propensione alla bellezza.

    Accanto alle esposizioni, saranno allestite performance in spazi aperti e itineranti come in piazza Mincio e sotto l’arco con il lampadario, che rappresenta simbolicamente il progetto. Le mostre avranno inizio il 3 aprile e proseguiranno Gino al 12 luglio con la seguente successione cronologica: Raffaele Canepa dal 3 al 27 aprile; Yuriko Damiani dal 2 al 25 maggio; Mauro De Luca dal 28 maggio al 14 giugno; Valerio Prugnola dal 18 giugno al 12 luglio. 

     

    La mostra di Raffaele Canepa, dal 3 al 27 aprile

    Utilizzando macchine fotografiche appositamente modificate e filtri che escludono completamente la porzione visibile della luce, nei suoi scatti Raffaele Canepa esplora oltre i limiti della visione umana, in quella parte di spettro luminoso dove la nozione di colore perde ogni significato e la luminosità è molto diversa da quello che abitualmente percepiamo. Tecnicamente, ciò che mostrano le sue fotografie èinvisibile a occhio nudo. Il tratto più caratteristico della fotografia ad infrarosso è il bianco di cui risplende la vegetazione, contrapposto a cieli scuri e dai forti contrasti. Lo sguardo di Canepa ci introduce al quartiere Coppedè dal vestibolo voltato di via Dora, dove il lampadario in ferro battuto resta in ombra, evidenziata in macchia dalla tecnica ad infrarosso, per focalizzare l’attenzione sul villino delle Fate, capolavoro firmato Gino Coppedè, in fondo a piazza Mincio. Particolarmente suggestiva l’immagine fotografica della Fontana delle Rane, già progettata nel 1915, vista dal basso con la veduta bilaterale del Palazzo detto di Cabiria del 1926 in piazza Mincio 2.