La galleria ZEMA è lieta di presentare la personale di Daniela Cavallo (Ostuni, 1982), Colors, a cura di Alessia Locatelli, seconda esposizione ospitata nel nuovo spazio dedicato all’arte femminile, aperto recentemente su via Giulia, storica via del centro di Roma.
La mostra, visitabile dal 9 maggio al 10 luglio 2025, rappresenta una panoramica sul nuovo processo creativo dell’artista pugliese, che, negli ultimi anni, ha avviato una produzione visiva che si avvale di una stratificazione di linguaggi ed espressioni artistiche, partendo dalla fotografia e arrivando all’elaborazione grafica e digitale, attraverso il disegno e la pittura.
Colors è una raccolta di sette serie, inedite dal punto di vista espositivo, che Cavallo ha prodotto negli ultimi anni: Happy Hours (2022-2023), Venere (2023-2024), Asia (2023-2024), Marte (2023-2024), Illustrasogno (2023-2024), Erotika (2024-2025), Per te (2024-2025).
Conosciuta nel panorama artistico come artista digitale, nei suoi recenti progetti, in mostra presso la galleria ZEMA, l’autrice parte dalla matrice fotografica per rielaborare l’immagine pittoricamente e in ultima fase digitalmente. Come scrive la curatrice della mostra Alessia Locatelli, anche direttrice artistica della Biennale della Fotografia Femminile: “L’intervento digitale permette a Daniela Cavallo di “aprire” la sua tavolozza ben oltre la realtà dell’oggetto fotografico, esprimendo così la potenza di una visione senza limiti, mentre la stampa su carta cotone restituisce la preziosità e la morbidezza dell’effetto pittorico”.
Attraverso un utilizzo emozionale del colore - perché come sostiene l’artista stessa “Abbiamo bisogno di nutrirci di colore” – Cavallo trasmette uno stato di coscienza, una frequenza emotiva, che risuona con la frequenza musicale. Tornando, infatti, alle parole di Alessia Locatelli: “La fotografia di Daniela Cavallo si presenta come un vibrante concerto di colori, in cui ogni opera è una nota che contribuisce alla creazione di una sinfonia visiva. La sua capacità di utilizzare l’ampia gamma cromatica non è solo una questione estetica, ma un vero e proprio linguaggio che dal visivo crea assonanze musicali, invitando il fruitore a immergersi in un'esperienza sensoriale, energica e profonda”. A creare un processo immersivo, nello spettatore, anche l’allestimento della mostra, che richiama, attraverso qualche oggetto sparso lungo il percorso espositivo, la dimensione intima e domestica dello studio di Daniela Cavallo.
Daniela Cavallo nasce a Ostuni nel 1982, vive e lavora a Milano come artista e insegnante. Dopo aver esposto all’International Festival of Experimental art nel 2008, rappresenta la Lombardia presso Palazzo della Regione in occasione della 54esima Biennale di Venezia.
Ha collaborato con Sky per il lancio del canale Sky Arte nel 2012, rappresentando l’arte fotografica digitale femminile. Nello stesso anno espone all’Acquario Civico di Milano il progetto Love is water dove mette in scena, attraverso il mezzo digitale, gli stati emotivi dell’acqua.
Nel 2022 partecipa a vari progetti indipendenti: collabora infatti con il FAI Giovani di Milano, esponendo la mostra personale Stelline nella settecentesca Cascina Linterno, e, in occasione dell'inaugurazione di Palazzo Giureconsulti, palazzo storico milanese, coopera con YesMilano per la video installazione Milan’s Murales.
Nel 2023, in occasione della personale Bergomumpop, presso lo spazio Bart a Dalmine (BG), espone la sua visione di Bergamo, Capitale italiana della cultura 2023, mentre nella collettiva Alice e il minotauro, presso il centro di fotografia Milano Bottega Immagine, nel 2024, rappresenta la città di Milano con due opere digitali.
POP Mediterraneo
di Alessia Locatelli
La fotografia di Daniela Cavallo si presenta come un vibrante concerto di colori, in cui ogni opera è una nota che contribuisce alla creazione di una sinfonia visiva. La sua capacità di utilizzare l’ampia gamma cromatica non è solo una questione estetica; ma un vero e proprio linguaggio che dal visivo crea assonanze musicali, invitando il fruitore a immergersi in un'esperienza sensoriale, energica e profonda. Le opere, infatti, si leggono come spartiti, come accordi cromatici in cui ogni tonalità e sfumatura s’intreccia per creare una frequenza gioiosa. Un'armonia che risuona con il titolo stesso di un suo progetto: "Happy Hour".
La base da cui l’artista parte è fotografica. I profili multietnici e le silhouettes delle sue opere nascono da scatti per poi proseguire il loro percorso creativo, stagliandosi su fondi in cui le campiture sembrano ricordare la pittura, misurandosi su colorazioni solari, felici. Lo definirei un Pop Mediterraneo dalle cromie pastello e dalla forza luminosa. L’intervento digitale permette a Daniela Cavallo di “aprire” la sua tavolozza ben oltre la realtà dell’oggetto fotografico, esprimendo così la potenza di una visione senza limiti, mentre la stampa su carta cotone restituisce la preziosità e la morbidezza dell’effetto pittorico.
L’artista non si limita a esplorare le tradizionali poetiche occidentali. Al contrario, le sue opere si spingono oltre, abbracciando una ricerca che è tanto personale quanto universale, lo dimostrano i volti dei soggetti scelti per i ritratti, che si estendono dal Giappone all’Africa, passando per casa. Una meditazione sul senso della vita che si riflette in ogni immagine, rivelando con grazia un’armonia che invita a una percezione più completa di sé e degli altri. Come se per Daniela Cavallo ogni scatto fosse un invito alla riflessione, a trovare un rifugio dal dolore attraverso il potere del colore, che diventa un mezzo per esprimere le sue passioni: l'arte, il cinema e il disegno.
I protagonisti posso essere tratti da immagini fotografiche e still da video, da racconti di vita personale, sogni o da suggestioni esterne. Le differenti serie racchiudono la narrazione dell’intimo segreto del breve titolo che -spesso- si risolve in un nome, una parola, una frase inafferrabile… Chi è il “Santo piccolo” con gli occhi chiusi che si lascia andare al riposo, nello spazio che si modella tra i colori dell’opera ed i nostri occhi? E da dove arriva il “Santissimo particolare” che gioca tra il sacro e il profano - tra l’antico e il moderno - con il suo frame compositivo fortemente innovativo, catturato da un close up o da un’immagine istantanea sullo schermo? “The Kiss” invece ha tutto il gusto esotico del sapore di un Gauguin in Polinesia.
In mostra a Roma, per la prima volta sarà esposta una sintesi dei suoi progetti visivi degli ultimi anni, composta da circa una ventina di stampe, accomunate dal titolo “Colors”: Happy Hour, Venere, Asia, Marte, Illustrasogno, Erotika e Per Te. Un’occasione per vedere come differenti ispirazioni possano portare all’elaborazione coerente - ma decisamente diversificata e potente – di un linguaggio visivo. La tecnica, che affonda le radici nella visione fotografica ma si evolve verso il disegno digitale, è un perfetto esempio di come i confini tra i diversi codici artistici possano essere fluidi e interconnessi in una contaminatio felice. Questa mescolanza non solo arricchisce l’espressione artistica di linguaggi esplorativi - come la Digital Art – ma offre inoltre una prospettiva non banalizzata sulla possibilità d’interazione con il mondo che ci circonda.
Daniela ci accompagna attraverso il colore, in un'esperienza che trascende il visibile per toccare le corde più profonde dell'anima. La sua visione ci ricorda che, attraverso l'arte, possiamo trovare non solo rifugio, ma anche gioia e connessione con gli altri. Così come la musica e le note hanno da sempre ispirato artisti di ogni genere, creando un dialogo profondo tra le diverse espressioni dell’animo umano.
Prendiamo ad esempio il lavoro di Fausto Melotti, il quale ha saputo tradurre attraverso il ritmo della musicalità e degli spazi, le emozioni in scultura, utilizzando il ritmo nei suoi volumi, come una sorta di linguaggio universale. Allo stesso modo, possiamo considerare l'approccio pittorico di artisti come Wassily Kandinsky, che credeva nella musica come una delle forme d'arte più pure. Nelle sue opere, cercava di catturare l'essenza della musica attraverso l'uso del colore e della astrazione formale, affermando che "la musica è l'arte più vicina all'arte visiva". Il pittore russo è stato influenzato in particolare da Richard Wagner, teorizzando così il rapporto tra arte e musica. Il legame tra suono e visione è un tema ricorrente in molte opere d'arte, dove le note diventano un'ispirazione per la creazione visiva, come accade per i Dripping di Jackson Pollock.
Dal lato musicale, il compositore e artista John Cage ha rivoluzionato il concetto di silenzio, affermando che "tutto è musica": la sua idea di includere il silenzio come parte integrante della composizione ha aperto nuove strade per l'interazione tra le arti, dimostrando che anche l'assenza di suono può evocare emozioni profonde.
Parlando di musica e note, non possiamo quindi non riconoscerne il potere trasversale, capace di unire artisti di epoche e discipline diverse, creando un linguaggio che trascende il tempo e lo spazio. L’arte e la musica continuano a ispirare e a dare vita a opere che parlano direttamente al cuore dell'umanità, così come le profonde e vivaci creazioni di Daniela Cavallo sapranno toccare le giuste corde del vostro cuore. In un'epoca in cui la ricerca di significato è più che mai rilevante, i suoi lavori artistici ci invitano a esplorare le nostre profonde sensazioni e a pensare che… La bellezza salverà il mondo
Didascalie foto
Dalla serie Happy Hours, Smiling 2, 2022-2023
Dalla serie Happy Hours, Profili, 2022-2023
Dalla serie Happy Hours, Santissimo particolare, 2022-2023
Dalla serie Happy Hours, Il santo piccolo, 2022-2023
Dalla serie Happy Hours, The Kiss, 2022-2023
Dalla serie Happy Hours, The Kiss #1, 2022-2023
Dalla serie Venere, Frames, 2023-2024
Dalla serie Venere, Untitled, 2023-2024
Dalla serie Illustrasogno, Pure, 2023-2024
Dalla serie Per te, Per te, 2024-2025