Jardins

  • Autore/Autrice: AAVV
  • Data Inizio: 16.05.2025
  • Data Fine: 30.06.2025
  • Dove: Spazio Nuovo
  • Indirizzo: Via d'Ascanio, 20
  • Orari: martedì - sabato 11.00-19.30, domenica e lunedì su appuntamento
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 06 8957 2855
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Per fare un giardino ci vuole un pezzo di terra e di eternità.

    Gilles Clément

     

    Spazio Nuovo è lieto di annunciare una nuova mostra collettiva che raduna i lavori di sei artisti contemporanei intorno al tema del giardino, visto sia dal punto di vista reale che immaginario. Riccardo Ajossa (Italia, 1974), Juan Baraja (Spagna, 1985), María Luísa Capela (Portogallo, 1997), Matías Ercole (Argentina, 1987), Giuseppe Lo Schiavo (Italia, 1986) e il duo francese Edouard Taufenbach & Bastien Pourtout si avvicinano a questo argomento tramite il disegno, la fotografia, la pittura e la costruzione artigianale della carta.

    Il tema del giardino è uno dei più antichi della storia dell'arte. Come simbolo è anche il punto d'incontro tra natura e cultura. Fin dall’antichità, il giardino ha rappresentato un luogo di delizia e di riposo, un luogo di luce in cui la bellezza della natura viene particolarmente esaltata. L’ approccio contemporaneo vede, invece, il giardino come il luogo della psiche umana, a metà strada tra onirismo e realtà. Grazie all’intervento degli artisti partecipanti, la mostra conferisce al giardino un’identità diversa. Ogni artista offre un'opera come si offrirebbe un albero, una pianta rara, un seme. E il giardino diventa così un luogo di riflessione e introspezione. Dimostrare che il giardino possa superare la natura e l'arte non è l’obiettivo di questa mostra che intende, almeno, esaltarlo come luogo di narrazione perfetta sul modello del giardino assoluto di Nicolas Poussin.

    Se il corpo è un giardino, la volontà è il giardiniere, sottolineano in modo shakespeariano gli artisti impegnati nella lotta contro la brutalità del mondo. Quindi in un giardino crescono più cose di quante ne vengono seminate? Per rispondere a questo quesito, tra il giardino perduto e il giardino onirico, fino alle angoscianti promesse di futuri giardini virtuali, le opere esposte invitano ad una passeggiata nel verde primordiale, una passeggiata basilare e troppo a lungo rimandata.