dal 01.10.2021 al 31.10.2021
Bresciani Visual Art
L’iniziativa nasce dalla volontà di valorizzare il talento femminile e accendere le luci sullo sguardo delle donne e la loro interpretazione fotografica su un tema complesso e denso di sfumature come la libertà. Per sollecitare e stimolare tutte le fotografe a scrivere con le loro immagini il racconto del coraggio, della fantasia, del non visibile, della curiosità, dell’estrosità di cui sono capaci attingendo alla loro storia e a ciò che quotidianamente osservano e vivono per descrivere quali siano oggi gli spazi conquistati e le zone buie, i desideri inseguiti, gli orizzonti sognati.
“ll percorso femminile è sempre stato segnato da troppe ferite, limiti, disuguaglianze, atrocità – spiega il presidente di Roma Fotografia, Maria Cristina Valeri – e in questo percorso il significato e il desiderio di libertà per le donne appaiono nitidi e contraddistinti nei bisogni, nei diritti così come nei doveri, nelle possibilità e nelle opportunità. Con le loro opere tutte le fotografe hanno risposto al nostro appello esprimendo emozioni forti, sentimenti e testimonianze importanti”.
Vincitrici della categoria Single shot sono Stefania Bonfiglio, al primo posto con Il volo della libertà, Paola Limena con La mente vola e Laura Daddabbo con A little 50s. Menzione speciale per Lavinia Paolini con l’opera Il tempo ritrovato.
Per la categoria Short story il primo posto va a Melissa Ianniello. Napoletana, la fotografa e documentarista ha vinto con Wish it Was a Coming Out, un lavoro che in realtà è un progetto a lungo termine, frutto della sofferenza dell’autrice per non aver saputo parlare ai nonni della sua omosessualità. Schiacciata dal peso di una confessione mancata cerca il riscatto e decide di raccogliere esperienze vicine per età ai suoi nonni e a se stessa per orientamento sessuale. Protagonista dell’opera è un gruppo di donne e uomini, lesbiche e gay, tra i 60 e i 90 anni che Melissa incontra viaggiando in tutta Italia per condividere una storia intima e individuale e nello stesso tempo comune.
Per il secondo posto nella stessa categoria il comitato artistico ha scelto Shabana Zahir con l’opera Il nostro viaggio. Afgana, poco più che ventenne, arriva in Italia a piedi dal Paese dove la fotografia è proibita. Qui Shabana scopre il mondo e un modo per raccontarlo, per esprimersi, per affrontare il uso passato, le sue paure; impara a guardare il mondo che la circonda in modo diverso, a comunicare con una foto, capisce che può leggere la storia indesiderata delle vite di chi la circonda, raccontarla senza usare le parole. Può provare a farsi ascoltare. Nasce così questo progetto fotografico, un percorso per raccontare la sua storia, i suoi sogni, le sue paure, le condizioni e la vita della sua famiglia, delle sue amiche, delle donne che vivono dentro al campo con lei. Nessuno meglio di lei può raccontare che nonostante tutto si continua a sognare, a sperare, sorridere, credere e combattere. Non una profuga che racconta di profughi, ma una Donna che racconta le Donne.
Terza classificata è Rosita Lusignani, piacentina, con Madame Curie ha voluto descrivere in breve la storia del Premio Nobel per la Chimica del 1911 per i suoi studi sull’isolamento del radio e del polonio. Donna determinata e decisa a percorrere la sua strada in un’epoca in cui l’istruzione e l’università era quasi esclusivo appannaggio maschile. Marie si fa strada ignorando e contrastando il pensiero, le critiche e le opinioni altrui, sempre convinta e consapevole della propria intelligenza.
“Le autrici dei progetti vincitori – continua Valeri – hanno saputo esprimere una straordinaria capacità di raccontare tre visioni distinte sul concetto di libertà sviluppandole con incredibili scatti. Abbiamo apprezzato molto anche le immagini vincitrici della categoria Single Shot perché con una sola fotografia hanno veicolato messaggi forti ed evocativi”. “Tutte le fotografe – conclude Valeri – hanno prodotto opere caratterizzate da una notevole introspezione, frutto, tuttavia, di una profonda riflessione e di un dialogo costante con la realtà esterna. Questo è quello che le donne fanno da sempre e a cui noi abbiamo voluto contribuire a dare voce”.
Un ringraziamento speciale va alla direzione organizzativa e al comitato artistico di Roma Fotografia e a tutti i nostri partner la rivista IL FOTOGRAFO, Bresciani Visual ArtCamera Service RomaThe Walkman Magazine, con il supporto del Festival della Fotografia Etica di #Lodi e la Biennale della Fotografia Femminile.