Valentina Stefanelli. Donne e bambini in carcere nella sezione Nido di Rebibbia

dall'08.10.2021 al 10.10.2021

Casa Internazionale delle Donne

  • Autore/Autrice: Valentina Stefanelli
  • Curatore/Curatrice: Oriana Picciolini
  • Data Inizio: 08.10.2021
  • Data Fine: 10.10.2021
  • Dove: Casa Internazionale delle Donne
  • Indirizzo: V. di San Francesco di Sales, 1a
  • Orari: venerdì 19 -21, sabato 18 -20, domenica 12 -18
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 06 6840 1720
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Solo il 4% delle persone recluse in Italia sono donne. Numeri bassi non possono significare una bassa attenzione
    Solo il 25 per cento delle detenute sconta la pena in uno dei quattro istituti esclusivamente femminili attualmente operativi in Italia, mentre il restante 75 per cento è distribuito tra le circa cinquanta sezioni femminili ricavate all'interno di carceri maschili presenti in quasi tutte le regioni.
    Una questione centrale rispetto alla detenzione femminile è quella della presenza nelle carceri italiane di detenute con figli a seguito, tematica delicata sia dal punto di vista del diritto delle detenute con figli ad essere madri, sia del diritto dei figli di detenute da un lato a crescere con la propria madre e dall'altro a non dover per questo passare i primi anni di vita, età delicatissima di formazione, in un ambiente insalubre come quello carcerario. 
    Il carcere di Rebibbia a Roma è uno degli istituti che ospita una sezione nido. In alcuni momenti è arrivato ad accogliere fino a diciannove bambini, molti di origine rom.
    Oggi in Italia sono circa 60 i bambini costretti a vivere nei carceri italiani insieme alle loro mamme. Secondo la legge una madre detenuta può tenere suo figlio con sé nelle sezioni Nido delle carceri, che sono 12 in tutto in Italia, fino al compimento del terzo anno di età.
    Questo mio lavoro fotografico nasce dalla voglia di raccontare questa realtà poco nota e rispetto ai "grandi temi" legati al mondo carcerario sicuramente più marginale, ho cercato di accendere una piccola luce su un mondo apparentemente più colorato e meno claustrofobico ma pur sempre un mondo privo di libertà nel quale alcuni bambini sono costretti a vivere i loro primi anni di vita.